Scritti / Racconti
Meno di zen

Avvenne che il Discepolo andasse dal Maestro con un'aria mesta e sconfitta dipinta sul pallido volto. Da alcuni giorni il Discepolo non si recava al cospetto del Maestro, dal momento che ne aveva seguito le Istruzioni Spirituali.

Il Maestro si avvide del dolente aspetto del Discepolo e lo invitò a Sedere su una roccia per spiegargli la causa del suo Dolore.

Disse il Maestro:

"Vedo che sei addolorato. Non hai dunque seguito i Consigli ispirati dalla mia Sapienza?"

"Maestro - rispose il Discepolo - ho fatto proprio come hai detto. Ho librato in alto la mia Mente. Ho liberato il mio Spirito da ogni peso impuro. Ho abbandonato me stesso alla Meditazione, alla Glorificazione Spirituale dell'Amore e della Bellezza, all'Estasi della Coscienza."

"Ed è avvenuto Quello che ti avevo preannunciato?" - domandò il Maestro.

"E' avvenuto. - rispose il Discepolo - Sono stato visitato, sia da sveglio che nel Sonno, dal fantasma di una donna. Si è mostrata a me. Ha parlato con accenti celestiali. Mi ha sfiorato con tocchi di brezza marina. Mi ha guardato con occhi accesi di Gentilezza e di casto Affetto. Ha scambiato con me pensieri profondi e freschi come l'aria di Primavera nel mese di Nisan. Ha camminato con me tra i prati e le strade. E' rimasta con me a guardare l'Orizzonte remoto in un silenzio di Pace. Mi ha soccorso quando ho provato ansia ed inquietudine, togliendomi ogni affanno, mutando in Gioia e Serenità ogni mia preoccupazione. Mi ha sorriso, consolato, incoraggiato in ogni istante delle mie Giornate di Preghiera."

"Non senti dunque - chiese il Maestro - il tuo Spirito sollevato?"

"Il mio Spirito è proteso verso il Cielo" - rispose il Discepolo.

"Che cosa allora ti angustia?" - domandò il Maestro.

"Vorrei scoparmela" - rispose il Discepolo.

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